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Etichettatura ambientale obbligatoria degli imballaggi

Etichettatura ambientale obbligatoria degli imballaggi.

Il decreto legislativo del 3 settembre 2020, rende l’etichettatura ambientale obbligatoria, introducendo novità che richiedono chiarimenti.

Da questa lettura del testo di legge, discendono quindi importanti considerazioni:

› Su tutti gli imballaggi (primari, secondari e terziari) i produttori devono
indicare la codifica alfa-numerica prevista dalla Decisione 97/129/CE;

› Tutti gli imballaggi devono essere etichettati nella forma e nei modi che
l’azienda ritiene più idonei e efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo;

› Sugli imballaggi destinati al consumatore devono essere presenti anche
le diciture opportune per supportarlo nella raccolta differenziata;

› Per gli imballaggi in plastica realizzati con polimeri o loro combinazione
non previsti espressamente nella Decisione 97/129/CE, si può far riferimento
alle norme UNI 1043-1 per l’identificazione di materie plastiche
non contemplate, e alla UNI 10667-1 per identificare e riconoscere
i polimeri provenienti da riciclo.

(Fonte LINEE GUIDA CONAI)

 

Presentata la Linea Guida sull’Etichettatura ambientale degli imballaggi

 

F.A.Q. (Frequently Asked Questions) – Domande Frequenti

Gli integratori alimentari sono: “prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate”

L’impiego di vitamine e minerali negli integratori e la loro aggiunta agli alimenti, con le relative fonti, è attualmente disciplinato dal regolamento (CE) 1170/2009 del 30 novembre 2009, che modifica la direttiva 2002/46/CE e il regolamento (CE) 1925/2006 “per quanto riguarda gli elenchi di vitamine e minerali e le loro forme che possono essere aggiunte agli alimenti, compresi gli integratori alimentari”

Il termine probiotico è riservato a quei microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo. La definizione di prebiotico è riservata alle sostanze non digeribili di origine alimentare che, assunte in quantità adeguata, favoriscono selettivamente la crescita e l’attività di uno o più batteri già presenti nel tratto intestinale o assunti insieme al prebiotico

Gli alimenti proposti come coadiuvanti di diete ipocaloriche per la riduzione del peso corporeo devono seguire i criteri relativi ad una corretta etichettatura e pubblicità

Gli alimenti per gruppi specifici (FSG) sono finalizzati a far fronte alle esigenze nutrizionali particolari di soggetti con turbe del processo di assorbimento intestinale o del metabolismo o comunque in condizioni fisiologiche particolari

Sono prodotti alimentari destinati come fonti alimentari totali o parziali al trattamento dietetico di soggetti resi nutrizionalmente vulnerabili da una determinata turba, malattia o condizione medica, da usare sotto controllo medico

Sono prodotti da utilizzare come unica fonte alimentare per la riduzione del peso corporeo, finalizzati a soddisfare il fabbisogno di nutrienti essenziali con un apporto energetico ridotto o molto ridotto

Gli alimenti per la prima infanzia sono i prodotti espressamente destinati ai lattanti (soggetti di età inferiore ai 12 mesi) e ai bambini nella prima infanzia (soggetti da 1 a 3 anni)

Le formule per lattanti sono finalizzate a sostituire il latte materno quando non è possibile allattare al seno mentre le formule di proseguimento rappresentano la componente lattea dell’alimentazione diversificata del lattante

Sono gli alimenti a base di cereali e gli altri alimenti destinati ai bambini nella prima infanzia (baby food) come alimentazione complementare a quella lattea

I congressi e qualunque manifestazione dove si trattano tematiche riguardanti l’alimentazione della prima infanzia vanno segnalati al Ministero della salute

Gli alimenti “senza glutine” sono disciplinati dal Regolamento (UE) 828/2014

L’indicazione “senza lattosio” può essere impiegata per latti e prodotti lattiero-caseari con un residuo di lattosio inferiore a 0,1 g per 100 g o 100 ml

I novel food, cioè i nuovi alimenti o i nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dalla legislazione alimentare comunitaria con il Regolamento (CE) 258/97, sono tutti quei prodotti e sostanze alimentari per i quali non è dimostrabile un consumo “significativo” al 15 maggio 1997 all’interno dell’Unione Europea (UE), data di entrata in vigore del regolamento medesimo

Fonte: “Sito del ministero della salute italiano”

Come impostare un’indagine tossicologica per la richiesta di Novel Food?

Gli studi tossicologici dovrebbero essere effettuati con il nuovo alimento così come destinato alla commercializzazione, vale a dire che il materiale di prova deve essere prodotto secondo il processo di produzione descritto nella sezione 2.3, soddisfare le caratteristiche di composizione fornite nella sezione 2.4 e soddisfare le specifiche proposte nella sezione 2.5.
In caso contrario, dovrebbe essere fornita una motivazione per dimostrare perché il materiale di prova utilizzato per gli studi tossicologici è appropriato per la valutazione della sicurezza del nuovo alimento.

Gli studi tossicologici dovrebbero essere condotti in conformità con le linee guida internazionali (ad es.OCSE) e secondo i principi della GLP.

Cosa sono le abbreviazioni seguenti?

  • ADI
  • acceptable daily intake
  • ADME
  • absorption, distribution, metabolism, excretion
  • BMDL
  • lower confidence limit for a benchmark dose
  • CAS
  • Chemical Abstracts Service
  • EMA
  • European Medicines Agency
  • FAIM
  • Food Additive Intake Model
  • GC–MS
  • gas chromatography–mass spectrometry
  • GCP
  • Good Clinical Practice
  • GLP
  • Good Laboratory Practice
  • GMM
  • genetically modified microorganism
  • GMP
  • Good Manufacturing Practice
  • HACCP
  • Hazard Analysis Critical Control Point
  • ICH
  • International Conference on Harmonisation
  • IR
  • infrared spectroscopy
  • ISO
  • International Organization for Standardization
  • IUPAC
  • International Union of Pure and Applied Chemistry
  • LC–MS
  • liquid chromatography–mass spectrometry
  • NDA
  • EFSA Panel on Dietetic Products, Nutrition and Allergies
  • NMR
  • nuclear magnetic resonance
  • NOAEL
  • no adverse effect level
  • OECD
  • Organisation for Economic Co‐operation and Development
  • PCBs
  • polychlorinated biphenyls
  • QPS
  • qualified presumption of safety
  • (Q)SAR
  • (quantitative) structure activity relationship
  • TTC
  • threshold of toxicological concern
  • UV‐VIS
  • ultraviolet‐visible spectroscopy

Fonte: “Sito dell’EFSA (European Food Safety Authority”

Affari Regolatori

Per affari regolatori si intende il complesso delle normative che si applicano ad un determinato settore.

Il ruolo del consulente o del manager che si occupa di Regulatory Affairs è ampiamente sviluppato nel mondo alimentare, farmaceutico e cosmetico.

La normativa in questi settori è ampia e diversificata e se a livello europeo molte normative sono armonizzate, a livello nazionale possono esserci alcune varianti, molto diverse invece possono essere le norme di paesi extra europei.

Oltretutto la normativa è in continua evoluzione e le novità sono sempre dietro l’angolo.

Materie prime che oggi sono utilizzabili o hanno certi limiti di utilizzo domani potrebbero non più esserlo.

Le norme abbracciano diverse sfaccettature e cercano di inquadrare tutti gli aspetti della vita di un determinato prodotto al fine di garantire ai consumatori sicurezza e qualità.

Le normative in questione regolano le seguenti aree:

I limiti di alcune sostanze all’interno delle materie prime
Gli ingredienti tecnologici (edulcoranti, conservanti, etc.)
I quantitativi massimi di ingredienti utilizzabili
L’etichettatura
I Claim autorizzati
Le procedure per l’immissione in commercio
Le autorizzazioni alla produzione per nuovi stabilimenti o variazioni dei cicli produttivi
Caratteristiche costruttive degli stabilimenti, degli impianti e dei macchinari
Le politiche della qualità
La distribuzione

Chiedi maggiori informazioni al numero: +39 339 4274616 o manda una mail a: info@antonioangileri.it

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